La Guardia di Finanza di Monopoli, in provincia di Bari, ha eseguito arresti e interdizioni, nei confronti di 10 indagati accusati di reati contro la pubblica amministrazione. Al centro dell’indagine presunti appalti truccati nel Comune di Polignano a Mare, nel Barese. Tra le persone arrestate, e poste ai domiciliari, figura anche il sindaco Domenico Vitto, presidente dell’Anci Puglia. L’indagine è coordinata dal pm Michele Ruggiero. Agli arresti domiciliari oltre al primo cittadino, anche il vicesindaco Salvatore Colella e tre dirigenti comunali. Per cinque imprenditori è stata disposta la misura interdittiva. Complessivamente gli indagati sono ventiquattro, 14 dei quali non raggiunti da misure cautelari. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, concorso in peculato e turbativa d’asta, rivelazione del segreto d’ufficio, subappalto illecito. Sono 9 le gare su cui sarebbero state accertate irregolarità, 6 quelle contestate dalla Procura nella richiesta d’arresto, per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro. Nell’ordinanza vengono riconosciuti, con accertamento che, compiuto nella fase delle indagini preliminari, necessiterà della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati per i quali è stata disposta l’ordinanza cautelare. Oltre al sindaco e al vicesindaco ci sono dirigenti e funzionari del Comune di Polignano a Mare nonché imprenditori locali nei confronti dei quali (oltre che nei confronti di altri 14 soggetti, per un totale di 24 persone sottoposte ad indagini, è stato contestato il concorso in una molteplicità di reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica: dalla turbata libertà degli incanti in forma aggravata, alla turbativa del procedimento di scelta del contraente nei pubblici appalti, da plurimi falsi ideologici in atti pubblici, a fatti di peculato, di rivelazione del segreto d’ufficio, di omissione atti d’ufficio e di sub-appalto illecito. I provvedimenti cautelari sono intervenuti nell’ambito dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Monopoli e coordinata dalla Procura di Bari, che ha permesso di accertare le numerose tipologie di reati contro la pubblica amministrazione grazie ad attività d’intercettazione, di analisi della documentazione amministrativa e contabile, acquisita nel corso di perquisizioni personali e domiciliari. “Plurime e sistematiche – vengono definite – le condotte collusive e perturbatrici dei pubblici appalti banditi, negli ultimi anni, nel Comune di Polignano a Mare: condotte poste in essere dai dirigenti e dai politici del Comune di Polignano, di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti economici interessati all’aggiudicazione di appalti e affidamenti diretti “sotto soglia comunitaria” in un quadro di evidenti legami funzionali al sostegno elettorale nelle elezioni amministrative”. Le attività contestate erano finalizzate alla turbativa delle procedure di gara, relative al periodo 2020/2021. Al riguardo sono emerse tecniche collusive collaudate, attraverso l’adattamento e la manipolazione dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti a loro vicini. In alcuni casi si è proceduto anche all’alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta, con l’intento di escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e, quindi, al di fuori della sfera d’influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell’inchiesta.